Tedesco e inglese: gemelle diverse

tedesco, inglese, twin touch, comunicazione
Vocali e consonanti che cambiano, ma secondo regole ben precise.

Una cosa strana che mi capita quando parlo in inglese è che, se per un qualche motivo devo inserire nel discorso una parola tedesca (che può essere un prestito, come Leitmotiv, o banalmente un indirizzo come Landesstrasse nr 50), nel mio cervello è come se scattasse un interruttore e da lì mi viene solo da parlare in tedesco. Questo non mi accade se nel discorso in inglese incorre una parola francese.

Ho sempre ricondotto questa difficoltà al fatto che tedesco e inglese, essendo entrambe lingue germaniche, sono per certi aspetti molto simili. Anzi, una delle cose che mi diverte di più è proprio cercare le somiglianze nelle parole, soprattutto quando negli elementi di distinzione si riconoscono i tratti propri dell’evoluzione dell’una o dell’altra lingua.

Qualche esempio pratico per nerd di filologia come me?

. ing “pepper” vs.ted “Pfeffer”: il tedesco antico ha subito la cosiddetta seconda mutazione consonantica, cioè determinate consonanti poste in determinati contesti fonetici si sono trasformate in altre. Ad esempio, la /p/ germanica è diventata, a seconda dei contesti /pf/ o /ff/ in tedesco. 

Un altro esempio top è ing. “tide” vs. ted. “Zeit”; /t/ -> /z/ e /d/ -> /t/. Ma qui c’è anche un aspetto semantico: “tide” vuol dire marea, “Zeit” “tempo”: ma tre le maree e il tempo non c’è una connessione? Quindi, la stessa parola nel corso del tempo ha assunto due significati diversi ma correlati. Meraviglia!

Nota a piè di pagina,  ma super-interessante: questo mutamento fonetico è stato massiccio nell’area tedesca meridionale, per indebolirsi man mano che si saliva verso nord. Per questo, il dialetto che si parla ancora oggi in Schleswig Holstein ha tratti comuni all’olandese, quindi la mutazione consonantica è molto blanda. 

E come si è giunti al tedesco moderno, che accoglie alcuni ma non tutti gli aspetti della seconda mutazione consonantica? 

Semplice: il tedesco moderno deriva dal dialetto scelto da Lutero per tradurre la Bibbia, dove la mutazione era stata accolta in parte.